Come funziona l’aborto
L’aborto è un’opzione per le donne che desiderano interrompere una gravidanza indesiderata. Questa procedura medica può essere eseguita in diverse fasi della gravidanza, a seconda delle leggi nazionali e delle disponibilità dei servizi sanitari. In Italia, l’aborto è legalizzato solo in alcune circostanze, compresa la violenza sessuale o la salute materna in pericolo.
La procedura dell’aborto può essere eseguita in diversi modi, a seconda dell’età gestazionale e delle preferenze della paziente. Il metodo più comune è l’aborto farmacologico, che comporta l’assunzione di una combinazione di farmaci che provocano l’espulsione dell’embrione e la fine della gravidanza. Questo metodo è generalmente utilizzato nelle prime settimane di gravidanza e richiede più visite mediche per garantire l’efficacia e la sicurezza del trattamento.
Un’altra opzione è l’aborto chirurgico, che può essere eseguito sia in regime ambulatoriale che ospedaliero. Questo tipo di aborto è generalmente riservato alle gravidanze più avanzate, in cui l’embrione si è già sviluppato in un feto. La procedura può essere eseguita con diversi metodi, tra cui l’aspirazione o la dilatazione e evacuazione.
Prima di sottoporsi all’aborto, la paziente deve essere sottoposta a una serie di esami medici per valutare la sua salute e l’età gestazionale. Inoltre, è importante discutere con un professionista sanitario i rischi e i benefici dell’aborto, nonché le possibili conseguenze emotive e fisiche. Dopo l’aborto, la paziente avrà bisogno di ulteriori cure mediche e di sostegno emotivo per garantire il recupero fisico e psicologico.
È importante comprendere che l’aborto è un tema delicato e controverso, che suscita forti opinioni e sensibilità in molte persone. Tuttavia, è fondamentale rispettare la scelta e l’autonomia delle donne nel prendere decisioni sulla loro salute riproduttiva. Inoltre, è essenziale che le donne abbiano accesso a servizi sanitari sicuri e di qualità per garantire che l’aborto venga eseguito in modo adeguato e senza rischi per la loro salute.
Se sei alla ricerca di alternative all’aborto, il nostro articolo fornisce informazioni e risorse per aiutarti a prendere una decisione informata.
Quali opzioni di aborto sono disponibili?
Quando una donna scopre di essere incinta e non desidera portare a termine la gravidanza, può optare per un aborto. Esistono due opzioni principali per l’aborto: l’aborto farmacologico e l’aborto chirurgico.
L’aborto farmacologico prevede l’assunzione di due farmaci: il mifepristone e il misoprostolo. Questi farmaci possono essere utilizzati solo fino alla nona settimana di gravidanza e devono essere prescritti da un medico. Il mifepristone agisce bloccando l’azione dell’ormone progesterone, che è necessario per il mantenimento della gravidanza. Dopo circa 48 ore, viene somministrato il misoprostolo, che causa contrazioni nell’utero e l’espulsione dell’embrione.
L’aborto chirurgico, invece, prevede l’intervento del medico per rimuovere l’embrione dall’utero. Esistono diversi tipi di aborto chirurgico a seconda della fase della gravidanza: l’aborto per aspirazione manuale endouterina (AMEU), l’aborto per dilatazione e curettage (D&C) e l’aborto per dilatazione e evacuazione (D&E).
L’aborto farmacologico
In Italia, l’aborto farmacologico può essere erogato solo in ospedale o in strutture pubbliche autorizzate. La donna inizia il trattamento con una visita medica, in cui le viene effettuato un ecografia per valutare lo stadio della gravidanza. Se la gravidanza è compatibile con il trattamento farmacologico, le viene somministrato il mifepristone. Dopo 48 ore, la donna assume il misoprostolo e si reca in ospedale per il controllo e l’eventuale somministrazione di antidolorifici.
L’aborto farmacologico è un procedimento meno invasivo rispetto all’aborto chirurgico, ma può essere molto doloroso. La donna può sperimentare forti contrazioni dell’utero, dolori simili a quelli mestruali, perdite di sangue e di muco.
L’aborto chirurgico
L’aborto chirurgico viene effettuato in un’ambulatorio medico o in una struttura ospedaliera. Il medico utilizza strumenti appositi per rimuovere l’embrione dall’utero. Il tipo di intervento dipende dalla fase della gravidanza.
L’AMEU prevede l’introduzione di un cannula nell’utero, attraverso la cervice, per aspirare l’embrione. Questo tipo di intervento viene effettuato nelle prime 7 settimane di gravidanza.
Il D&C prevede la dilatazione della cervice e l’utilizzo di un’aspiratore per rimuovere l’embrione. Questo tipo di intervento viene effettuato nelle prime 12 settimane di gravidanza.
Il D&E prevede la dilatazione della cervice e l’utilizzo di strumenti chirurgici per rimuovere l’embrione. Questo tipo di intervento viene effettuato tra la 13° e la 24° settimana di gravidanza.
L’aborto chirurgico può causare dolori e crampi simili a quelli mestruali, ma il rischio di complicanze è ridotto rispetto all’aborto farmacologico.
Conclusioni
La scelta dell’opzione di aborto dipende dalla fase della gravidanza e dalle preferenze della donna. In ogni caso, è importante che l’aborto venga effettuato da personale medico qualificato e in strutture autorizzate, per garantire la sicurezza della donna.
Per informazioni su come accedere ai servizi di supporto per abortire in modo sicuro, consulta il nostro articolo.
Come funziona l’aborto farmacologico
L’aborto farmacologico è un procedimento che avviene attraverso l’assunzione di farmaci specifici per interrompere una gravidanza. Questo metodo viene impiegato generalmente entro le prime dieci settimane di gravidanza ed è considerato meno invasivo rispetto all’aborto chirurgico.
Il farmaco maggiormente utilizzato per l’aborto farmacologico è la mifepristone, che agisce bloccando l’azione dell’ormone progesterone. Questo ormone è fondamentale per la crescita dell’embrione all’interno dell’utero materno.
Dopo l’assunzione del mifepristone, viene somministrato il misoprostolo. Questo farmaco provoca le contrazioni uterine necessarie per l’espulsione dell’embrione. Il misoprostolo viene impiegato normalmente per via orale o vaginale.
In alcuni casi, si rende necessario un terzo farmaco per completare l’aborto. Questo farmaco viene chiamato prostaglandina, ed ha la funzione di aiutare il corpo a espellere il tessuto rimasto nell’utero dopo l’assunzione dei primi due farmaci.
È importante sottolineare che l’aborto farmacologico ha alcuni possibili effetti collaterali che variano in intensità a seconda del paziente. Tra questi effetti collaterali troviamo nausea, diarrea, mal di testa, febbre e crampi addominali. Inoltre, l’aborto farmacologico può essere doloroso, ma spesso i dolori possono essere attenuati con l’uso di antidolorifici.
Infine, dopo l’aborto farmacologico, è consigliabile eseguire un controllo medico per verificare che l’interruzione della gravidanza sia avvenuta con successo, e per evitare eventuali complicazioni, come una possibile infezione uterina.
Come funziona l’aborto chirurgico
L’aborto chirurgico comporta una procedura medica per rimuovere il feto e la placenta dall’utero. Solitamente, l’aborto chirurgico viene eseguito nei primi tre mesi di gravidanza.
Inizialmente, il medico procurerà una dilatazione della cervice per poter accedere all’utero. Questo processo può avvenire attraverso l’introduzione di una serie di dilatatori cervicali o attraverso l’utilizzo di sostanze farmaceutiche che causano l’apertura della cervice. Questa fase del processo può causare crampi e dolore pelvico, tuttavia, il medico prescriverà dei farmaci antidolorifici per alleviare il dolore.
Dopo aver ottenuto l’accesso all’utero, il medico userà uno strumento per rimuovere il feto e la placenta. Il metodo più comune è l’utilizzo di una pompa a vuoto, la quale rimuove l’embrione attraverso un tubo che viene inserito nell’utero. Altri metodi possono includere l’utilizzo di pinze speciali per rimuovere il feto.
Il processo chirurgico in sé dura solo pochi minuti ma il tempo trascorso in clinica varia solitamente da alcune ore fino a un’intera giornata. Dopo il procedimento, la paziente può essere affetta da sanguinamento vaginale e crampi può anche manifestarsi un dolore addominale. Il medico fornirà una serie di farmaci per alleviare questi sintomi. È possibile inoltre che la paziente si senta emotivamente sconvolta in seguito all’aborto e perciò è importante avere il supporto psicologico necessario per far fronte a questi sentimenti.
L’aborto chirurgico è una procedura sicura, tuttavia, esistono alcuni rischi associati con ogni procedura medica. La comparsa di infezioni e/o sanguinamento eccessivo sono i rischi più comuni legati all’aborto chirurgico. Questi rischi possono essere minimizzati controllando attentamente lo stato di salute della paziente prima di procedere e fornendo tutte le cure appropriate dopo il procedimento.
Cosa succede dopo l’aborto?
Dopo l’aborto, una donna può sperimentare una serie di sintomi e sensazioni che possono durare per alcuni giorni o settimane. Alcuni di questi sintomi possono essere normali, mentre altri possono indicare una complicazione. Ecco cosa aspettarsi dopo un aborto:
Sanguinamento:
Dopo l’aborto, è normale sperimentare del sanguinamento vaginale. Questo può variare da essere simile a un semplice spotting a un flusso mestruale pesante. In genere, il sanguinamento dovrebbe diminuire gradualmente nei giorni successivi all’aborto. Se il sanguinamento diventa molto pesante o dura più di due settimane, si dovrebbe contattare il proprio medico.
Dolore:
Mentre ci si riprende dall’aborto, è normale sperimentare qualche dolore, che può variare da lieve a grave. Il dolore può essere simile a quello dei crampi mestruali e può durare fino a due settimane. Tuttavia, se il dolore diventa molto forte, si dovrebbe contattare il proprio medico.
Crampi:
Ci si può aspettare di sperimentare dei crampi dopo un aborto, simili a quelli che si possono provare durante un ciclo mestruale. In genere, questi crampi dovrebbero durare solo per alcuni giorni. Se i crampi sono molto forti o durano più di una settimana, si dovrebbe contattare il medico.
Sensazioni emotive:
Molte donne che hanno un aborto possono sperimentare una serie di sensazioni emotive, tra cui tristezza, senso di colpa, ansia o persino disorientamento. È importante parlare con un professionista se si sperimentano questi sentimenti o se si ha bisogno di supporto emotivo.
Ripresa delle attività quotidiane:
Dopo un aborto, è importante prendersi il tempo per recuperare e seguire le istruzioni del medico per evitare complicazioni. Probabilmente avrai bisogno di un paio di giorni per riposare a casa, e potresti dover evitare l’esercizio fisico intenso per alcuni giorni o settimane. Inoltre, dovresti evitare i rapporti sessuali e gli assorbenti interni fino a quando il medico non ti dice di poter riprendere le normali attività quotidiane.
In sintesi, dopo un aborto è normale sperimentare del sanguinamento vaginale, del dolore, dei crampi, delle sensazioni emotive e di dover prendersi del tempo per recuperare. Tuttavia, se avverti un dolore o un sanguinamento molto forte, o se hai qualsiasi altra preoccupazione, è importante contattare il medico.
Se stai considerando l’aborto, potresti avere qualche preoccupazione sulla procedura. Scopri cosa aspettarti durante e dopo l’aborto consultando il nostro articolo.